
Teatro Quirino – Abbonamenti 2023-24
1 Ottobre 2023 - 5 Maggio 2024
Teatro Quirino
(Scarica qui PDF con i dettagli)
FISSO A 13 SPETTACOLI7
con scelta del giorno e del posto al momento dell’acquisto
COMPRENDE I SEGUENTI SPETTACOLI
La coscienza di Zeno, Travolti da un insolito destino, L’anatra all’arancia, Ginger e Fred, Storia di una capinera, Pensaci Giacomino, I maneggi per maritare una figlia, La buona novella
spettacoli abbinati al turno della PRIMA SETTIMANA
L’ispettore generale, Romeo e Giulietta, Anna Karenina, Falstaff a Windsor, Otello al femminile
spettacoli abbinati al turno della SECONDA SETTIMANA
Oggi sposi… sentite condoglianze, Il marito invisibile, Racconti disumani, Assassinio nella cattedrale, A spasso con Daisy
INFRASETTIMANALE
valido martedì – I mercoledì h. 21 – I e II giovedì h. 17 – II mercoledì h. 19
platea intero € 299 ridotto ente convenzionato € 253.50
I balconata intero € 260 ridotto ente convenzionato € 221
II balconata intero € 221 ridotto ente convenzionato € 195
galleria intero € 156 ridotto ente convenzionato € 136.50
WEEKEND
valido venerdì e I sabato h. 21 – II sabato e domenica h. 17
platea intero € 364 ridotto ente convenzionato € 305.50
I balconata intero € 325 ridotto ente convenzionato € 273
II balconata intero € 273 ridotto ente convenzionato € 234
galleria intero € 195 ridotto ente convenzionato € 169
* regolamento abbonamento a turno fisso
L’abbonamento a turno fisso prevede, in caso di impossibilità a vedere lo spettacolo nel giorno prestabilito, l’opportunità di effettuare il cambio turno.
Il cambio turno ha un costo variabile, da 3 a 5 euro, in base alla giornata scelta per la sostituzione e alla tipologia del turno di appartenenza. Il cambio può essere effettuato solo all’interno dello stesso spettacolo.
Il cambio turno va necessariamente comunicato prima dello scadere del proprio tagliando.
Il canale deputato ad effettuare il cambio turno è la biglietteria (biglietteria@teatroquirino.com)
A recita effettuata non sarà più possibile effettuare il cambio turno e lo spettacolo verrà perso.
È possibile cedere il proprio tagliando di abbonamento ad un’altra persona, purché venga fisicamente consegnato al fruitore, poiché imprescindibile per l’accesso in sala.
CARD LIBERA 8 SPETTACOLI7
ABBONAMENTI 2023-24 CARD
scegli il giorno e lo spettacolo che preferisci e prenota il miglior posto disponibile a partire da un mese prima del debutto.
INFRASETTIMANALE
valida martedì e mercoledì h. 21 – I e II giovedì h. 17 – II mercoledì h. 19
Platea intero € 200 ridotto ente convenzionato € 168
I balconata intero € 168 ridotto ente convenzionato € 144
II balconata intero € 144 ridotto ente convenzionato € 120
galleria intero € 104 ridotto ente convenzionato € 88
WEEKEND
valida per tutte le recite infrasettimanali + venerdì e I sabato h. 21 – II sabato e domenica h. 17 platea intero € 240 ridotto ente convenzionato € 200
I balconata intero € 216 ridotto ente convenzionato € 180
II balconata intero € 184 ridotto ente convenzionato € 152
galleria intero € 120 ridotto ente convenzionato € 104
CARD LIBERA 5 SPETTACOLI7
scegli il giorno e lo spettacolo che preferisci e prenota il miglior posto disponibile a partire da un mese prima del debutto.
INFRASETTIMANALE
valida martedì, I mercoledì h. 21 – I e II giovedì h. 17 – II mercoledì h. 19
Platea intero € 145 ridotto ente convenzionato € 115
I balconata intero € 120 ridotto ente convenzionato € 100
II balconata intero € 95 ridotto ente convenzionato € 80
galleria intero € 70 ridotto ente convenzionato € 57.50
WEEKEND
valida per tutte le recite infrasettimanali + venerdì e I sabato h. 21 – II sabato e domenica h. 17 platea intero € 160 ridotto ente convenzionato € 140
I balconata intero € 140 ridotto ente convenzionato € 115
II balconata intero € 117.50 ridotto ente convenzionato € 97.50
galleria intero € 85 ridotto ente convenzionato € 70
*regolamento card
Le card sono nominative ma cedibili. Ciascuna card è utilizzabile per 5 – 8 spettacoli differenti e non consente ingressi cumulativi. Una volta emesso il tagliando non è possibile effettuare modifiche e, in caso di impossibilità ad assistere allo spettacolo, andrà perduto. Non è previsto il cambio turno. È possibile cedere il proprio tagliando card ad un’altra persona, purché venga fisicamente consegnato al fruitore, poiché imprescindibile per l’accesso in sala.
Per la prenotazione dei singoli tagliandi, anche gli enti convenzionati, dopo l’acquisto presso l’ufficio preposto, dovranno rivolgersi alla biglietteria (biglietteria@teatroquirino.com). È possibile prenotare il proprio tagliando card anche autonomamente sul sito www.teatroquirino.com
17.29 ottobre
ALESSANDRO HABER
LA COSCIENZA DI ZENO
di ITALO SVEVO
con nove attori in via di definizione
regia di PAOLO VALERIO
Capolavoro della letteratura del Novecento, romanzo antesignano di respiro potentemente europeo, ironico e di affascinante complessità, La coscienza di Zeno celebra nel 2023 i cent’anni dalla pubblicazione. La figura monumentale di Italo Svevo ed il suo straordinario romanzo psicanalitico vi rappresentano un momento di profondo, universale significato. D’altra parte, il romanzo possiede anche una propria vivace teatralità, per la sperimentazione di una scrittura innovativa e per il suo essere dominata dalla coinvolgente e complessa figura di Zeno Cosini. Il romanzo infatti sgorga dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S cercando, per quella via, di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi “in sintonia” con il mondo e con la realtà. Il suo percepirsi inetto e malato, ed i suoi ostinati – ma mai del tutto convinti – tentativi di cambiare e guarire, portano Zeno ad attraversare l’esistenza intrecciando sorprendentemente quotidianità borghese ad episodi surreali ricchi di humour e di verità, e ad illuminazioni che possiedono una forza che ancora ci scuote.
Nel nuovo allestimento di Paolo Valerio, Zeno avrà il volto di Alessandro Haber, un attore dal carisma potentissimo e dall’istinto scenico assolutamente personale, che fuori da ogni cliché sa coniugare ironia e profondità in ogni interpretazione.
31 ottobre 5 novembre
ROCCO PAPALEO
L’ISPETTORE GENERALE
di Nikolaj Gogol
cast in via di definizione
regia LEO MUSCATO
Rocco Papaleo è protagonista di una commedia che mostra la piccolezza morale degli uomini: L’ispettore generale di Nikolaj Gogol, in cui emergono la mascalzonaggine, l’imbroglio e l’assenza di buona fede da parte del protagonista e degli altri personaggi. Scritta nel 1836, quest’opera teatrale satirica è considerata uno dei capolavori dello scrittore russo e rivive grazie alla regia di Leo Muscato. Corrotti, approfittatori, affaristi, sfruttatori, gli abitanti della cittadina della Russia zarista sono presi al laccio dei loro stessi inganni.
“L’ispettore generale” è un’espressione emblematica del teatro gogoliano e del suo tentativo di denunciare, attraverso riso e comicità la burocrazia corrotta della Russia zarista e l’ingiustizia e il sopruso che dominano l’esistenza.
Non è l’uomo a essere malvagio… è la società che lo rende tale.
7.12 novembre
ALESSIA NAVARRO
PINO INSEGNO
OGGI SPOSI… SENTITE CONDOGLIANZE
uno spettacolo scritto da Claudio Insegno, Alessia Navarro e Pino Insegno
arricchito dalle musiche del raffinato cantautore BUNGARO
impreziosito dalle voci amichevolmente concesse da
LUCA WARD, FRANCESCO PANNOFINO E MINO CAPRIO
regia di SIDDHARTHA PRESTINARI
Una storia d’amore unica come tante: si accende, si consolida, si sgretola, nuovi amori, nuovi “per sempre”, tanti colpi di scena ed una FINE inaspettata. Ma questo è solo l’inizio!
14.19 novembre
ROMEO E GIULIETTA
diWilliam Shakespeare
traduzione Angelo Dallagiacoma
regia di GIGI PROIETTI
Con le parole che seguono, Gigi Proietti presentava l’ultima versione del suo Romeo e Giulietta. “C’è un lato positivo nel tempo che passa: si può guardare indietro, cambiare prospettiva, qualche volta tornare sui propri passi. Nel caso di un testo, il ritorno è una possibilità per rivedere e sviluppare intuizioni e pensieri rimasti inespressi, scartati a favore di altri per mancanza di sintonie, di tempo, di coraggio. Ho sempre pensato che la festa a casa Capuleti fosse una specie di slidingdoors,che attraversata o evitata conduce a storie diverse. Se Romeo decidesse di non andare alla festa? E se tutta la storia fosse solo il sogno di una giovane mente eccitata dall’amore? E se fosse proprio l’amore la chiave che apre le porte del tempo proiettandoci nell’eterna favola dei due innamorati? Da qui sono partito per decidere di collocare la prima parte ai nostri giorni. La festa è un ballo in maschera, che dopo il primo sguardo e la fatidica scintilla si trasforma in un sogno di epoche lontane. Il pubblico si vedrà riflesso nella storia, in un giocodi specchi in cui si raccontano due realtà, due secoli, due mondi.
Così, se nella prima parte gli amici e Mercuzio danno voce alle loro passioni come rapper leggeri, e Giulietta è una ragazzina di buona famiglia che canta e suona rock, e tutto è un vortice di energia e di gioia, poi la musica cambia, ci porta in un altro tempo e rigenera il mito. La storia si ripete e il rituale d’amore e odio non va a buon fine, come un rito iniziatico in cui l’eroe non riesce a superare la prova. Nessuno dei giovani oltrepassa il confine della maturità, nessun adulto li sa accompagnare nel viaggio. Si passa dai giochi alla tomba, in una tristissima favola avvelenata dall’odio, che si trasforma nell’ecatombe di un futuro.
21 novembre 3 dicembre
GIUSEPPE ZENO
EURIDICE AXEN
TRAVOLTI DA UN INSOLITO DESTINO
NELL’AZZURRO MARE D’AGOSTO
di Lina Wertmuller
regia MARCELLO COTUGNO
Note dell’autrice Lina Wertmuller
Il grande successo dell’originale cinematografico risiede nella sua capacità di assorbire lo spirito di un’epoca, di raccontare i contrasti sociali e politici con caparbia ironia, mettendo a nudo un intero sistema di pensiero nel quale il pubblico si è riconosciuto.
All’epoca in cui il film fu fatto, la prima metà degli anni ʹ70, l’Italia era spaccata in due dalle forze estremiste dei comunisti e dei gruppi di destra. La forza del film è rappresentata dallo sguardo esterno e disincantato ma allo stesso ironico e grottesco, con cui la regista ha evidenziato grandi contrapposizioni sociali: un nord industrializzato rispetto a un sud povero e sfruttato; una visione comunista messa accanto a un concreto spirito capitalista; l’idea arcaica della donna nata per servire l’uomo. Tutto questo è incarnato nei due protagonisti: il marinaio siciliano Gennarino Carunchio e la bella milanese Raffaella Pavoni Lanzetti. I due sono travolti dal destino e per ironia della sorte si trovano naufraghi su un’isola deserta. È proprio qui, in un luogo lontano dal mondo civilizzato, che i due dispersi trovano inaspettatamente l’amore l’uno per l’altro. Una volta tornati nel mondo da loro conosciuto, dove ad attenderli ci sono famiglie, lavoro e ruoli sociali, la travolgente passione che li ha legati non può più esistere.
La struttura della commedia non cambia rispetto all’originale cinematografico, così come la chiave grottesca che permette di raccontare la storia accentuando ironicamente le caratteristiche dei personaggi.
5.10 dicembre
MARIA AMELIA MONTI
MARINA MASSIRONI
IL MARITO INVISIBILE
scritto e diretto da EDOARDO ERBA
Una videochat fra due amiche cinquantenni, Fiamma (Maria Amelia Monti) e Lorella (Marina Massironi), che non si vedono da tempo. I saluti di rito, qualche chiacchiera, finché Lorella annuncia a sorpresa: mi sono sposata! La cosa sarebbe già straordinaria di per sé, vista la sua proverbiale sfortuna con gli uomini. Ma diventa ancora più incredibile quando lei rivela che il nuovo marito ha … non proprio un difetto, una particolarità: è invisibile. Fiamma teme che l’isolamento abbia prodotto danni irreparabili nella mente dell’amica. Si propone di aiutarla, ma non ha fatto i conti con la fatale, sconcertante, attrazione di noi tutti per l’invisibilità. Il Marito Invisibile di Edoardo Erba è la prima commedia in videocall. Una messinscena innovativa con le attrici che recitano, sul palco, senza mai guardarsi avvolte da uno sfondo completamente blu; in alto, invece, appaiono in due grandi schermi mentre sono nelle loro case come a dire che la realtà virtuale supera la realtà ordinaria. Un’esilarante commedia sulla scomparsa della nostra vita di relazione con le due protagoniste che ci accompagnano, con la loro personalissima comicità, in un viaggio che dà i brividi per quanto è scottante e attuale.
12.17 dicembre
GALATEA RANZI
ANNA KARENINA
Di Lev Tolstoj
con
Paolo Serra Giacinto Palmarini Francesco Biscione
Stefano Santospago Debora Bernardi Irene Tetto
regia LUCA DE FUSCO
Uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura viene portato in scena in un periodo assai particolare del rapporto tra la nostra cultura e quella russa. E’ una scelta di politica culturale quella di distinguere tra il dissenso politico sull’azione dello stato russo e il consenso entusiastico che la cultura europea occidentale deve alla cultura e alla letteratura russa. La nostra scelta sarà quella di concentrarsi sulle vicende che ruotano intorno alla protagonista e sui meccanismi che stanno dietro alle tre coppie che sono tre metafore di tre destini: quello maledetto ma pieno di passione di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro e fallimentare di Stiva e Dolly, e quello invece sereno e benedetto di Levin e Kitty.
Si punta a raccontare uno spicchio del romanzo in uno spettacolo compatto di non più di 90 minuti con una scenografia essenziale basata su proiezioni, seguendo un meccanismo più volte usato da De Fusco coi suoi abituali collaboratori.
23 dicembre 7 gennaio
EMILIO SOLFRIZZI
CARLOTTA NATOLI
L’ANATRA ALL’ARANCIA
di W. D. Home e M. G. Sauvajon
cast di 3 attori da definire
regia CLAUDIO GREG GREGORI
L’Anatra all’Arancia è un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Ogni mossa dei protagonisti, però, ne rivela le emozioni, le mette a nudo a poco a poco e il cinismo lascia il passo ai timori, all’acredine, alla rivalità, alla gelosia; in una parola all’Amore, poiché è di questo che si parla. “L’Anatra all’Arancia” è una commedia che ti afferra immediatamente e ti trascina nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tutto è architettato come una partita a scacchi. La trasformazione dei personaggi avviene morbida, grazie a una regia che la modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell’animo umano ci servano a sorridere, ma anche a suggerirci il modo di sbarazzarsene.
9.21 gennaio
MONICA GUERRITORE
CLAUDIO CASADIO
GINGER E FRED
di Federico Fellini
con un cast di 9 attori
adattamento e regia MONICA GUERRITORE
È Natale. Pippo e Amelia, in arte Ginger e Fred, due ex ballerini famosi un tempo, sono stati invitati a esibirsi nello Show natalizio di una televisione privata. L’invito a due vecchie glorie serve alla Produzione solo per riempire lo spazio che chiamano “rigatteria d’antan”. Ma Amelia e Pippo non lo sanno e hanno accettato per ritrovare forse la magia di un tempo o forse un sentimento che si erano negati in gioventù. Nelle ore che precedono lo Show i due vengono sballottati e travolti da un caravanserraglio di personaggi improbabili, sosia, dilettanti allo sbaraglio. Amelia e Pippo in quel contenitore sgargiante appaiono come due essenze pure e spaesate… E poi tocca a loro. Sono finalmente in scena: parte la musica, iniziano con i loro primi meravigliosi passi ma salta la luce nello studio e lo spettacolo si interrompe ed è lì che seduti al buio, uno accanto all’altro, Fellini fa dire a Fred quello che lui stesso vuole dire a noi, al pubblico, al mondo: “Siamo due fantasmi che vengono dal buio e nel buio se ne vanno…”. Il loro mondo fatto di Incanto, come la luna di carta che Fred ha chiesto al macchinista di far apparire magicamente durante il ballo, non c’è più.
23.28 gennaio
ALESSANDRO BENVENUTI
FALSTAFF A WINDSOR
liberamente tratto da Le allegre comari di Windsor
di William Shakespeare
con Giuliana Colzi Andrea Costagli Dimitri Frosali Massimo Salvianti Lucia Socci Paolo Cioni Paolo Ciotti Elisa Proietti
adattamento e regia UGO CHITI
Si rinnova la collaborazione tra Ugo Chiti, Alessandro Benvenuti e gli attori di Arca Azzurra per un lavoro dedicato a uno dei grandi personaggi scespiriani, Falstaff. Il Dramaturg tratteggia un profilo perfetto per il grande attore, attingendo tanto ai drammi storici Enrico IV e Enrico V quanto alla figura farsesca che emerge dalle Allegre comari di Windsor. In questo adattamento l’eroe e antieroe “resuscita” a Windsor esprimendo, gigione e irridente, la natura del suo personaggio: un’arroganza aristocratica, con un sangue plebeo che muta dalla rabbia al sarcasmo ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa, darsi le regole e la consapevolezza dell’età che “indossa”. Questo Falstaff resta fedele al testo originale delle Comari di Windsor, ne rispetta gli appuntamenti farseschi; si lascia beffare, esce avvilito e percosso dai travestimenti, sembra quasi masochisticamente rimpicciolito, anche se dietro queste mutazioni ribolle la rabbia del personaggio che sembra ancora pretendere il rispetto dovuto all’antico ruolo del cavaliere. Solo l’ultima beffa cambia struttura e andamento narrativo. Il mutamento arriva grazie all’intervento di Semola, che fin dall’inizio ha fiancheggiato Falstaff facendosi assumere come paggio: servizievole, irridente, mutevole, occupa allusivamente la funzione di un fool che solo alla fine (allucinazione o sogno?) assume le vesti e le sembianze del principe Enrico, tornato a bandire Falstaff dal consorzio umano. Niente fate, folletti, fastidi e pizzicotti, ma l’asprezza di una condanna che ribadisce come nell’ordine prestabilito del potere non si trovi posto dove collocare un corpo tanto grande quanto irrazionale e magico.
30 gennaio 4 febbraio
GIORGIO PASOTTI
RACCONTI DISUMANI
da Franz Kafka
adattamento Emanuele Maria Basso
musicisti
Aldo De Scalzi Pivio Luca Cresta Claudio Pacini Edmondo Romano Daniele Guerci Arianna Menesini Dado Sezzi
uno spettacolo di ALESSANDRO GASSMANN
“Franz Kafka, – scrive nelle sue note Alessandro Gassmann – nei suoi racconti, ma come in tutto quello che ha scritto, sorprende, lavora sulla parte profonda di noi stessi, sempre con una visione personale, riconoscibile, inimitabile. Nei due racconti che ho scelto, Una relazione accademica e La tana, descrive due umanità “disumanizzate”. Se nella relazione presenta una scimmia divenuta uomo, che descrive questa sua “metamorfosi”, nella tana parla di un uomo che, terrorizzato da ciò che non conosce, vive come un animale sotterraneo, in attesa di un nemico del quale è terrorizzato appunto, ma del quale sa molto poco. Penso sia il momento giusto per ridare la parola a questo gigante del teatro e della letteratura, proprio oggi, quando molte delle paure da lui raccontate, trovano posto nella realtà che viviamo. Andare in profondità in noi stessi, e guardare attraverso le parole di Kafka ciò che ci spaventa, può aiutarci a capire meglio chi è intorno a noi. Sarà uno spettacolo con un unico protagonista, Giorgio Pasotti, che stimo e che dimostra con questi due personaggi, e con questa scelta condivisa, di aver raggiunto una maturità artistica, ed una voglia di sperimentarsi, molto rara nel panorama teatrale italiano. Il nostro lavoro consiste nel produrre emozioni e, se riusciremo nel nostro intento, sarà bellissimo farlo con un autore grande come Franz Kafka.
6.11 febbraio
OTELLO
da William Shakespeare
con Valentina Acca Verdiana Costanzo Francesca Farcomeni Federica Fracassi Federica Fresco Ilaria Genatiempo Viola Marietti Cristiana Tramparulo traduzione e drammaturgia di Letizia Russo
regia di ANDREA BARACCO
Note di Regia
Il testo di Otello, con le sue domande abissali sull’ambiguità della natura e delle relazioni umane, mi accompagna da molti anni. Esiste, poi, nel testo, un altro tema per me cruciale: la riflessione sulla profonda affinità tra ciò che èteatro e ciò che èvita. Caso e realtà sono le due forze che muovono la storia, gli elementi che Iago combina e manipola per realizzare il suo sogno di perdente radicale, di anima votata alla rovina. Iago conosce il proprio desiderio oscuro , ma costruisce solo nel tempo , e improvvisando , i dettagli del proprio
piano, trasformando scena dopo scena un’oscura volontà in una concreta e collettiva discesa agli inferi . Il suo agire èquello dell’autore che p lasma i propri personaggi , è quello del regista che crea l’universo in cui farli vivere (e morire ), è quello dell’attore che conosce l’altro da sé perché non teme di conoscere se stesso . Accanto a lui, Otello e Desdemona, complici involontari del suo disegno, e vittime di un caso che li mette crudelmente di fronte alla verità su se stessi. Confrontarsi con Otello nel contemporaneo, poi, significa anche scegliere se fondare la propria riflessione sugli aspetti sociali e di dibattito pubblico che il testo genera nei nostri tempi, o affrontarlo cercandone i principi poetici più profondi , le domande più universali . Per l’amore che ho per questo testo , sento la responsabilità̀di restituirlo al pubblico come squarcio sull’umano e sulle sue contraddizioni.
13.18 febbraio
MONI OVADIA
MARIANELLA BARGILLI
ASSASSINIO NELLA CATTEDRALE
(Murder in the Cathedral)
di Thomas Stearns Eliot
regia GUGLIEMO FERRO
Note di Regia
Mai come oggi il capolavoro di Eliot rappresenta una testimonianza senza tempo sul rapporto fra opposti, nel cuore della civiltà occidentale: Potere Temporale e Potere Spirituale, Ragione e Fede, Individuo e Stato. Libertà e Costrizione. Nella vicenda così complessa fra Enrico II e colui che sarà – alla fine di un percorso politico e personale complicato e sofferto – Arcivescovo di Canterbury leggiamo il dramma e l’esizialità delle scelte che oggi si compiono davanti ai nostri occhi. Di più: vi leggiamo lo iato fra la micro e la macro Storia; fra la grande vicenda dell’Umanità e la vicenda privata, piccola – a volte inutile, quasi sempre insignificante –
di ciascuno di noi. Persino nella nebulosità dei sicari, materialmente difficili da ricondurre con certezza alla responsabilità di Enrico quale mandante certo, leggiamo l’ambiguità del Potere e del suo Sistema nel rapporto con gli individui: manipolatorio, ricattatorio, inafferrabile.
20 febbraio 3 marzo
ENRICO GUARNERI
NADIA DE LUCA
STORIA DI UNA CAPINERA
di Giovanni Verga
cast in via di definizione
regia GUGLIELMO FERRO
Note di Regia
La vicenda si concentra su un unico nucleo narrativo: la storia della povera Maria, raccontata attraverso le lettere che essa scrive ad una compagna di convento (Marianna). Il cambiamento interiore di Maria nasce da una sua provvisoria liberazione, dal contatto con la natura, dal suo ritrovarsi con la famiglia nelle terre di Monte Ilice mentre a Catania infuria il contagio del colera. La storia si snoda tutta sul filo di un progressivo itinerario spirituale: quella esperienza fa sorgere in lei il senso d’una vita più libera e aperta, e l’avvia a concepire una crescente avversione per l’ambiente conventuale dove ha trascorso da educanda gli anni dell’adolescenza. Di qui, scopre l’amore. Il giovane Nino è l’idolo un po’ sfocato che accende nella protagonista la fiamma di una passione inestinguibile. Ma il rapporto è troncato sul nascere dall’intervento dei familiari: Nino sposerà la sorella di Maria (Giuditta), acconciandosi a un matrimonio giudizioso e senza fantasticherie. Maria sarà costretta a rientrare in convento dove si spegnerà dopo lunga e penosa agonia.
12.24 marzo
PIPPO PATTAVINA
PENSACI, GIACOMINO!
di Luigi Pirandello
e un cast di otto attori
regia GUGLIELMO FERRO
Note di Regia
Pensaci, Giacomino! rappresenta per me uno dei lavori in cui Pirandello riesce, restando immune da facili moralismi, a dar corpo con più intensità a una critica profonda e assolutamente lontana da tentazioni qualunquistiche di quelle convenzioni sociali, di quell’ipocrisia, di quelle maschere con le quali la gente comune traveste la propria assenza di principi etici. Toti non appare come un vinto, né una figura triste o malinconica, di vecchio ingrigito dai propri pensieri. È anzi l’unico che esce vincitore in una guerra dalla quale tutti escono sconfitti; il più intelligente, in fondo, quello che sente di poter scegliere, di essere padrone della propria vita, delle proprie certezze, dei propri errori, pronto a pagare, a sentire tutto sulla pelle con coraggio. Non è il candore senile a impegnare il personaggio, ma l’acutezza mentale, il profondo rigore etico, la coerenza tagliente, quello che infastidisce; perché fa pensare, perché mette di fronte ognuno di noi alla nostra ridicola apparenza di fantocci impegnati in rituali spogli di ogni significato, decisi da qualcun’altro e accettati per comodità.
2.14 aprile
TULLIO SOLENGHI
ELISABETTA POZZI
I MANEGGI PER MARITARE UNA FIGLIA
di Nicolò Bacigalupo
con
Stefania Pepe Laura Repetto Isabella Loi
Federico Pasquali Pier Luigi Pasino Riccardo Livermore Roberto Alinghieri regia TULLIO SOLENGHI
«Mi è stato chiaro fin da subito – scrive Solenghi nelle note di regia – che mi trovavo di fronte ad una autentica maschera della commedia, e così come non proverei alcun imbarazzo nel riprodurre “lo stampo” scenico di un Arlecchino, mi lascerò docilmente calare nei panni e nella mimica di Gilberto Govi assimilandone ogni frammento, ogni sillaba, ogni atomo. Non esiterei a definirla una sorta di stimolante “archeologia teatrale” che permetta al pubblico odierno, in una sorta di viaggio nel tempo, di rivivere coi Maneggi uno dei momenti più esaltanti della più grande personalità teatrale genovese del secolo scorso.»
Al fianco di Solenghi, nel ruolo che fu della moglie di Govi, Rina, Elisabetta Pozzi, che qui abbandona le grandi figure drammatiche femminili che l’hanno resa celebre per calarsi in un ruolo totalmente comico.
16.28 aprile
NERI MARCORÈ
LA BUONA NOVELLA
di Fabrizio De André
con
Rosanna Naddeo
arrangiamenti e direzione musicale Paolo Silvestri
voce e chitarra Giua voce, chitarra e percussioni Barbara Casini violino e voce Anais Drago pianoforte Francesco Negri voce e fisarmonica Alessandra Abbondanza drammaturgia e regia GIORGIO GALLIONE
Neri Marcorè torna a confrontarsi con Fabrizio De André in un nuovo spettacolo di teatro canzone che fa rivivere sul palcoscenico “La Buona Novella”, album pubblicato dall’autore nel 1970. Di taglio esplicitamente teatrale, “La Buona Novella” è costruito quasi nella forma di un’opera da camera con partitura e testo composti per dar voce a molti personaggi: Maria, Giuseppe, Tito il ladrone, il coro delle madri, un falegname, il popolo. Ed è proprio da questa base che prende le mosse la versione teatrale.
Compito di un artista credo sia quello di commentare gli avvenimenti del suo tempo usando però gli strumenti dell’arte: l’allegoria, la metafora, il paragone.
Fabrizio De André
30 aprile 5 maggio
MILENA VUKOTIC
SALVATORE MARINO
MAXIMILIAN NISI
A SPASSO CON DAISY
di Alfred Uhry
adattamento Mario Scaletta
regia GUGLIELMO FERRO
Una commedia delicata e divertente, capace di raccontare con umorismo un tema complesso come quello del razzismo nell’America del dopoguerra. Scritta da Alfred Uhry, ha vinto il Premio Pulitzer per la Drammaturgia nel 1988. L’anno successivo l’adattamento cinematografico con Morgan Freeman e Jessica Tandy si è aggiudicato quattro Oscar e molti altri premi. Daisy (Milena Vukotic) anziana maestra in pensione, è una ricca signora ebrea che vuole apparire povera; una donna dal piglio forte: ironica, scontrosa, capricciosa, avara. Vitale e indipendente nonostante l’età, è assolutamente maldisposta verso la decisione presa dal figlio Boolie (Maximilian Nisi) di assumerle un autista nel tentativo di arginare la sua rischiosa smania d’indipendenza. Daisy non vuole in casa qualcuno che tocchi le sue cose, che la privi del gusto di guidare, che la faccia vedere in giro accompagnata da uno chauffeur. Per fortuna Hoke (Salvatore Marino) l’autista di colore affezionato e analfabeta, è paziente e capace di sopportare tutte le stranezze della vecchia signora e di rimanere dignitosamente in disparte. Giorno dopo giorno, la diffidenza iniziale lascia il posto a un rapporto fatto di battibecchi e battute pungenti che cela in realtà un affetto profondo. In fondo A spasso con Daisy non è che questo: la storia di un’amicizia profonda nata nonostante i pregiudizi e le classi. Adattamento leggero e pungente, regia pulita ed efficace, interpretazione magistrale: emozionarsi non è stato mai cosi divertente.
BIGLIETTI 2023-24
INFRASETTIMANALE
da martedì a giovedì
platea
intero € 32,00 ridotto ente convenzionato € 29,00
I balconata
intero € 26,00 ridotto ente convenzionato € 24,00
II balconata
intero € 21,00 ridotto ente convenzionato € 19,00
galleria
intero € 15,00 ridotto ente convenzionato € 14,00
WEEKEND
venerdì, sabato e domenica
platea
intero € 36,00 ridotto ente convenzionato € 33,00
I balconata
intero € 30,00 ridotto ente convenzionato € 27,00
IIbalconata
intero € 25,00 ridotto ente convenzionato € 23,00
galleria
intero € 19,00 ridotto ente convenzionato € 17,00
I biglietti dei singoli spettacoli saranno in vendita a partire dal 25 settembre.
Dalla suddetta data, sarà possibile acquistare per tutti gli spettacoli in cartellone e usufruire delle riduzioni dedicate. Le riduzioni verranno applicate fino ad esaurimento plafond dedicato.
INFORMAZIONI UTILI
Abbonamenti in vendita dall’8 maggio fino all’ultimo giorno utile per tipologia di abbonamento. Rinnovo abbonamento fisso con prelazione del proprio posto entro il 9 settembre. I posti non riconfermati saranno messi a disposizione del pubblico.
I possessori di card libera potranno scegliere il proprio posto a partire dal 25 settembre. Dopo l’emissione non sarà più possibile sostituire o annullare singoli biglietti e tagliandi card. I prezzi sono comprensivi di prevendita.
Abbonamenti e card non sono validi per la recita del 31 dicembre.
Le riduzioni indicate nel presente file sono dedicate esclusivamente agli enti convenzionati e non sono valide per le recite del 31 dicembre e per le domeniche pomeriggio.
UFFICIO PROMOZIONE
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